venerdì 19 aprile 2024 ore 23.29

CINEMA

CINEMA

BELLA

Mercoledì 3 febbraio 2010, ore 20:30
(evento non prenotabile: è scaduto il termine per le prenotazioni)

BELLA

Prima del Film ci sarà una breve presentazione delle attività del Centro aiuto alla vita fatta dal presidente vicentino del Movimento per la vita, VINCENZA GUASCO

Un film di Alejandro Gomez Monteverde con Eduardo Verástegui, Tammy Blanchard, Manny Perez, Ali Landry, Angélica Aragón
Genere  Drammatico
Durata  91 minuti

Jose era una star del calcio che stava per firmare un contratto milionario. Una serie di tragici eventi ha interrotto la sua carriera e Jose si ritrova a fare il cuoco nel ristorante di suo fratello. Nina è appena arrivata a New York con la valigia piena di sogni e fa la cameriera nello stesso ristorante. E’ sola e non conosce nessuno nella Grande Mela. Quando rimane incinta è disperata, l’unica persona cui chiedere aiuto è Jose. Lui è disposto ad aiutarla in ogni modo ma non vuole che lei abortisca. Jose è determinato e crede che questa sia una prova che gli arriva dall’Alto. Ha scoperto che solo aiutando Nina può dare un senso alla sua vita... Bella è molto più di una love story. E’ la storia di un uomo che sacrifica la propria vita per salvare la ragazza che ama; un racconto commovente che celebra la vita, l’amore, la famiglia e le relazioni. 

 

Bella-Trailer 

 

32a Giornata Nazionale per la vita

(7 febbraio 2010)

               “La forza della vita una sfida nella povertà”

Chi guarda al benessere economico alla luce del Vangelo sa che esso non è tutto, ma non per questo è indifferente. Infatti, può servire la vita, rendendola più bella e apprezzabile e perciò più umana.

 

 

 

 

 

 

 Fedele al messaggio di Gesù, venuto a salvare l’uomo nella sua interezza, la Chiesa si impegna per lo sviluppo umano integrale, che richiede anche il superamento dell’indigenza e del bisogno. La disponibilità di mezzi materiali, arginando la precarietà che è spesso fonte di ansia e paura, può concorrere a rendere ogni esistenza più serena e distesa. Consente, infatti, di provvedere a sé e ai propri cari una casa, il necessario sostentamento, cure mediche, istruzione. Una certa sicurezza economica costituisce un’opportunità per realizzare pienamente molte potenzialità di ordine culturale, lavorativo e artistico.

 Avvertiamo perciò tutta la drammaticità della crisi finanziaria che ha investito molte aree del pianeta: la povertà e la mancanza del lavoro che ne derivano possono avere effetti disumanizzanti. La povertà, infatti, può abbrutire e l’assenza di un lavoro sicuro può far perdere fiducia in se stessi e nella propria dignità. Si tratta, in ogni caso, di motivi di inquietudine per tante famiglie. Molti genitori sono umiliati dall’impossibilità di provvedere, con il proprio lavoro, al benessere dei loro figli e molti giovani sono tentati di guardare al futuro con crescente rassegnazione e sfiducia.

 Proprio perché conosciamo Cristo, la Vita vera, sappiamo riconoscere il valore della vita umana e quale minaccia sia insita in una crescente povertà di mezzi e risorse. Proprio perché ci sentiamo a servizio della vita donata da Cristo, abbiamo il dovere di denunciare quei meccanismi economici che, producendo povertà e creando forti disuguaglianze sociali, feriscono e offendono la vita, colpendo soprattutto i più deboli e indifesi.

 Il benessere economico, però, non è un fine ma un mezzo, il cui valore è determinato dall’uso che se ne fa: è a servizio della vita, ma non è la vita. Quando, anzi, pretende di sostituirsi alla vita e di diventarne la motivazione, si snatura e si perverte. Anche per questo Gesù ha proclamato beati i poveri e ci ha messo in guardia dal pericolo delle ricchezze (cfr Lc 6,20-25). Alla sua sequela e testimoniando la libertà del Vangelo, tutti siamo chiamati a uno stile di vita sobrio, che non confonde la ricchezza economica con la ricchezza di vita. Ogni vita, infatti, è degna di essere vissuta anche in situazioni di grande povertà. L’uso distorto dei beni e un dissennato consumismo possono, anzi, sfociare in una vita povera di senso e di ideali elevati, ignorando i bisogni di milioni di uomini e di donne e danneggiando irreparabilmente la terra, di cui siamo custodi e non padroni. Del resto, tutti conosciamo persone povere di mezzi, ma ricche di umanità e in grado di gustare la vita, perché capaci di disponibilità e di dono.

 Anche la crisi economica che stiamo attraversando può costituire un’occasione di crescita. Essa, infatti, ci spinge a riscoprire la bellezza della condivisione e della capacità di prenderci cura gli uni degli altri. Ci fa capire che non è la ricchezza economica a costituire la dignità della vita, perché la vita stessa è la prima radicale ricchezza, e perciò va strenuamente difesa in ogni suo stadio, denunciando ancora una volta, senza cedimenti sul piano del giudizio etico, il delitto dell’aborto. Sarebbe assai povera ed egoista una società che, sedotta dal benessere, dimenticasse che la vita è il bene più grande. Del resto, come insegna il Papa Benedetto XVI nella recente Enciclica Caritas in veritate, “rispondere alle esigenze morali più profonde della persona ha anche importanti e benefiche ricadute sul piano economico” (n. 45), in quanto “l’apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica” (n. 44). Proprio il momento che attraversiamo ci spinge a essere ancora più solidali con quelle madri che, spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare o interrompere la gravidanza, e ci impegna a manifestare concretamente loro aiuto e vicinanza. Ci fa ricordare che, nella ricchezza o nella povertà, nessuno è padrone della propria vita e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla come un tesoro prezioso dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale.

 Roma, 7 ottobre 2009

 Memoria della Beata Vergine del Rosario

 

                                                                                                            Il Consiglio Permanente

 

                                                                                            della Conferenza Episcopale Italiana

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Biglietto intero: 5.00 €
Biglietto ridotto per ragazzi fino ai 14 anni/soci Sala: 4.00 €

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